30 aprile 2008

BUONA LA PRIMA!


Non potevo certo arrendermi in partenza e così mi sono cimentata anch’io nella realizzazione della mia prima confettura casalinga!

La cosa più entusiasmante è che mi è riuscita, e nel prepararla mi sono anche divertita un sacco, appuntando qua e là nuove idee per quelle di prossima realizzazione.

CONFETTURA DI PERE WILLIAMS E NOCI
(Ingredienti per 2 vasi da circa 300 gr)

500 grammi di pere williams*
10 noci
250 grammi di zucchero
½ busta di fruttapec 2:1

*Nota: i 500 grammi in questione sono da intendersi di frutta già pulita e senza scarti.

Per prima cosa lavate la frutta accuratamente, poi pulitela e tagliatela a pezzettini piccolissimi ma regolari.
Sterilizzate i barattoli: metteteli a bollire in una pentola (inclusi i rispettivi coperchi) per 10 minuti abbondanti, poi lasciateli asciugare e teneteli da parte fino al momento di riempirli.

In un tegamino mettete le noci a tostare per qualche minuto, poi toglietele dal fuoco e con l’aiuto di un coltello affilato sbriciolatele in piccoli frammenti.

In un tegame dai bordi alti mettete a freddo la frutta, lo zucchero e la mezza busta di fruttapec (secondo me facoltativa, ma dato che sono alle prime armi con questo tipo di preparazioni ho preferito andare sul sicuro aiutandomi con questo preparato), accendete il gas e lasciate cuocere finché non comincerà a bollire, a quel punto rimescolando spesso aggiungete le noci e calcolate 3 minuti di cottura o comunque fin quando non vedrete che la frutta ha cominciato a sciogliersi.

Prima di versare la confettura nei barattoli assaggiatene un cucchiaino freddo in modo da valutare che la consistenza sia quella giusta.

Aiutandovi con un mestolino versate la confettura nei barattoli, chiudeteli e metteteli a testa in giù per almeno 10 minuti, in questo modo si formerà il sottovuoto che permetterà la giusta conservazione dell’alimento fino a 6 mesi.

Una volta aperto il barattolo ricordatevi di conservarlo in frigo.

...AND THE WINNER IS...

Questo piccolo blog senza troppe pretese, che ha da poco compituto 1 mese di vita ha già riscosso un successo enorme certificabile con ben 2 premi!

Quindi voglio ringraziare due persone speciali che hanno creduto in me fin dall’inizio:

Nepitella che disse testualmente: “Nadia di Alteforchette perché sul suo blog, ricette a parte, scopro tantissime cose su spezie ed erbe aromatiche” e che mi conferì il FOCA L PRIDE 2008 e


Brii che scrisse “Nadia l'ho conosciuta da poco...
ma mi piace tantissimo come scrive..
mi piace moltissimo quello che scrive [...]
ha iniziato da poco...ma diventerà grande,
glielo auguro!” e che mi diede l’ EXCELLENT BLOG AWARD



A questo proposito vorrei anch’io fare la mia parte e conferire ufficialmente (eh, oggi mi sento importante) l’excellent blog award a:

Vanessa e Giacomo di “2 in cucina” per l’impegno e la competenza che mette nel realizzare i suoi manicaretti che farebbero invidia anche al miglior chef

Ely di “Nella cucina di Ely” perchè la voglia di imparare non l’ha mai abbandonata, anzi l’ha resa la persona fantastica che è ora

Silvia di “Magnolia WP” per il suo interesse, per le sue graditissime visite e per aver creato il 1° food/wedding blog.

29 aprile 2008

IL TACCHINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE


Questo titolo mi è venuto così, non fateci caso, tanto ormai lo sapete.
Ma passiamo a cose serie: il tacchino è una delle carni che si adattano alle preparazioni più svariate: al forno, alla griglia, impanato ecc, ma siccome ero stanca della solita “minestra” (tanto per rimanere in tema culinario) allora l’ho preparato così:

DADOLATA AROMATICA DI TACCHINO CON SAUTE’ DI CAROTE E FUNGHI
(Ingredienti per 2 persone)

2 petti di tacchino
2 carote
200 gr di funghi (quelli che preferite, anche misti)
1 cucchiaio di panna da cucina (facoltativa ma consigliata)
1 tazza di pangrattato
2 cucchiai di timo secco
2 cucchiai di origano secco
1 spicchio d’aglio
1 tazza di brodo vegetale caldo
olio extravergine di oliva q.b.
sale e pepe q.b.

Lavate e raschiate le carote, poi affettatele a dadini e mettetele a rosolare in una padella con un filo di olio extravergine di oliva, poi regolate la fiamma e aggiungete un mestolo di brodo vegetale caldo, coprite e lasciate andare per 10 minuti.

Preparate l’impanatura aromatica per il tacchino: in un piatto fondo mettete il pangrattato, aggiungete il timo e l’origano secchi sminuzzati finemente, e mezzo spicchio d’aglio tritato finemente. Mescolate il tutto e lasciate da parte.

Trascorsi i 10 minuti di cottura delle carote aggiungete i funghi, lasciate la padella scoperta e fate cuocere a fuoco moderato per altri 7/8 minuti mescolando di tanto in tanto e aggiungendo un po' di brodo vegetale se la preparazione comincia ad asciugarsi troppo.

Tagliate il tacchino a dadini e infarinatelo con il composto aromatico di pangrattato. Scaldate una padella antiaderente a fuoco molto alto e quando sarà ben calda mettete i dadini di tacchino senza l’aggiunta di nessun condimento; in questo modo il composto aromatico si tosterà, aderendo alla carne e sprigionando tutti i profumi delle spezie. Dopo 3 o 4 minuti aggiungete 4 cucchiai di olio extravergine, abbassate la fiamma e mescolate; fate andare finchè il tacchino non sarà completamente cotto.

Quando le carote e i funghi saranno pronti aggiungete un cucchiaio di panna da cucina, saltate velocemente le verdure per amalgamare bene e impiattate accompagnando con la dadolata di tacchino. Servite immediatamente.

24 aprile 2008

L’ORIGANO DELLE MERAVIGLIE


L’origano: grande alleato in cucina, insaporisce anche i piatti più complessi ed esalta quelli più semplici, come la pizza o la classica insalata caprese.
Le mille virtù di questa semplice erbetta mediterranea meritano un’analisi un po' più approfondita:

INFORMAZIONI TECNICHE:
l' origano comprende ben 45 varietà mediterranee che crescono spesso spontaneamente nelle zone dal clima temperato e che annoverano anche la ben nota maggiorana (eh già, proprio lei, chi l’avrebbe mai detto?).
L’origano volgare che tutti adoperiamo in cucina cresce anche sul balcone di casa, quindi lo consiglio per creare un erbario domestico in modo da averlo sempre pronto per l’uso.
La piantina crescerà fino ad un massimo di 40 cm di altezza e non necessiterà di cure particolari, basta un’innaffiatina ogni tanto e nella bella stagione regalerà anche bellissimi fiorellini bianchi che potrete adoperare anch’essi per arricchire le vostre pietanze.

PROPRIETA’ BENEFICHE, CONSERVAZIONE E UTILIZZO
Come spesso accade, piantine comuni, apparentemente insignificanti racchiudono in sé molteplici virtù benefiche; l’origano ha proprietà un antisettiche, antispasmodiche, espettoranti e aiuta a contrastare in maniera naturale le formiche che non amano il suo odore marcato.
Tra le altre cose si dice che sia anche efficace contro il mal di mare, che aiuti a curare la tosse e, se mescolato allo shampoo, aiuti a fortificare i capelli.
Per quanto riguarda la conservazione consiglio di utilizzarlo fresco, appena raccolto dalla vostra piantina, nei periodi estivi. Quando avrà terminato la fioritura potrete raccoglierne tutti i rametti e lasciarli essiccare in un contenitore in un locale buio e asciutto; dopo qualche giorno raccoglierete le foglioline e i fiori e li potrete conservare per tutto l’inverno in un barattolo chiuso ermeticamente.
In cucina l’origano fa spesso la differenza: usatelo per la pizza, sulle uova, con le insalate, nel bbq, per la preparazione di panature aromatiche o anche per la realizzazione di insoliti sorbetti.

23 aprile 2008

ANTIPASTO RUSTICO DI PRIMAVERA

Dopo lunghe giornate grigie e piovose, il primo sole primaverile inizia a far capolino e porta con sé la voglia di gustare cibi di stagione che, come l’asparago, simboleggiano il risveglio della natura. Dato che le temperature sono ancora rigide ho preparato questi crostoni da servire caldi e da assaporare come antipasto in un pranzo informale o come portata all’interno di un brunch domenicale.


CROSTONI CALDI CON UOVA E ASPARAGI
(Ingredienti per 4 persone)

4 grosse fette di pane casereccio (tipo toscano)
8 asparagi verdi
3 uova intere
1 cucchiaio di panna da cucina (facoltativa ma consigliata)
1 spicchio d’aglio
olio extravergine di oliva q.b.
sale e pepe q.b.

Lavate e pulite gli asparagi e metteteli a cuocere in una pentola con abbondante acqua poco salata; nel frattempo sbucciate lo spicchio d’aglio e strofinatelo solo un paio di volte su ciascuna delle fette di pane (se lo strofinate troppo rilascerà un sapore molto incisivo che nel caso di un abbinamento con uova e asparagi potrebbe risultare eccessivamente forte).

Mettete le fette di pane ad abbrustolire su di una piastra o una bistecchiera molto calda per un paio di minuti, ricordandovi di controllare che non anneriscano.

Quando gli asparagi saranno pronti scolateli, lasciateli raffreddare per qualche istante e poi tagliateli a metà nel senso della lunghezza, conservando solo la parte più tenera (il resto del gambo non buttatelo perché lo potete riutilizzate in mille modi diversi, anche per un risottino dell’ultimo minuto).

A questo punto preparate le uova: sgusciatele e sbattete pochissimo in un piatto con l’aggiunta di sale e pepe e un cucchiaio di panna da cucina, poi mettetele a cuocere in un padellino antiaderente su fiamma dolcissima, in questo modo, grazie alla cottura lenta, rimarranno morbide e cremose (fatele cuocere per non più di 4/5 minuti).

Ora non vi resta che comporre i crostoni: su ogni fetta di pane mettete una cucchiaiata di uovo, 3 o 4 “fette” di asparago e cospargete il tutto con un filo di ottimo extravergine e una spolverata di pepe macinato fresco; servite immediatamente.

Nota: come avrete capito dalla foto non ho utilizzato il pane casereccio che in quel momento non avevo a disposizione, ma quello in cassetta; il risultato è stato ugualmente di successo, ma se avete a disposizione del buon pane rustico, i crostoni avranno anche un aspetto più invitante.

22 aprile 2008

PROFITEROLE A SORPRESA

I dolci non sono proprio il mio forte ma questi profiterole hanno dato un risultato del tutto inaspettato.
Il connubio banana e cioccolato riesce sempre e questo dessert è ideale anche per una cena formale grazie all’effetto scenico che si ottiene con la costruzione piramidale.

PROFITEROLE ALLA MOUSSE DI BANANA CON CREMA CALDA AL CIOCCOLATO
(Ingredienti per 4/6 persone)

16 bignè pronti (meglio se fatti in casa)
2 decilitri di panna fresca
2 banane mature
100 gr di cioccolato al latte
mezzo limone
50 gr di zucchero a velo

Preparate i bignè (in questo caso io ho utilizzato quelli vuoti della pasticceria sotto casa, ma se avete il tempo e la pazienza è meglio se li confezionate da voi): fate un piccolo foro sul fondo di ciascuno, il tanto che basta per far passare il beccuccio del sac à poche e metteteli da parte.

Preparate la farcia alla banana: per prima cosa riducete a pezzetti le banane, aggiungete il succo di mezzo limone e frullate il tutto; poi in una terrina capiente versate la panna liquida incorporate lo zucchero a velo setacciato e montate con le fruste elettriche o a mano (in genere io utilizzo la frusta a mano, perchè così controllo meglio il grado di compattezza raggiunto che in questo caso non deve essere eccessivamente sodo).
A questo punto aggiungete le banane frullate alla panna montata e con una spatola amalgamate il tutto fin o a creare un composto soffice e spumoso.

Con la mousse alla banana appena ottenuta riempite il sac à poche e farcite tutti i bignè che andrete ad impilare in modo piramidale l’uno sull’altro.

Conservate il tutto in frigorifero; al momento di servire riducete il cioccolato in pezzi e fatelo sciogliere a bagno maria, in questo modo il cioccolato rimarrà leggero e vellutato e manterrà un aspetto lucido (ho utilizzato quello al latte e non quello fondente perché più delicato visto l’abbinamento con la banana, ma consiglio anche di provare con quello bianco)
Versate il cioccolato caldo fuso sul profiterole, guarnite con ciuffetti di panna e servite subito.

19 aprile 2008

UN MESE, 30 GIORNI, TANTI AMICI



Ebbene, il 21 marzo scorso è stata una giornata importante: è cominciata la primavera, era il compleanno del mio gatto e ho creato questo blog.

Anche se ormai sono anni che cucino e che mi interesso di tutto quello che è il mondo del “food” di qualità, questo blog mi è servito anche da stimolo per migliorare e perfezionare tecniche culinarie che altrimenti sarebbero state un po' approssimative.

E poi, questo piccolo progetto che è ALTE FORCHETTE ha cominciato a crescere e a svilupparsi: ora vanto una rosa di quasi 30 post, metà dedicati alle mie ricette e metà alle mie schede su ingredienti, erbe, e piccola guida spicciola al galateo del buon vivere (che hanno riscosso un successo inatteso).

Un piccolo progetto che in 28 giorni mi ha portato ad essere visitata più di mille volte (con un totale di 2600 pagine viste...) e che ha prodotto quasi 100 commenti e tutti positivi!

Insomma un gioco che sta diventando una nuova passione, un impegno che porto avanti senza sacrificio, ma anzi con entusiasmo e dedizione.

Ma la cosa più bella sono in nuovi “amici” , quasi tutti foodblogger, con i quali intrattengo scambi di idee costruttivi ed entusiasmanti; a questo proposito voglio concludere con un ringraziamento e un saluto speciale verso tutti quelli che fino ad ora sono stati vicino in modo particolare a me e ad ALTE FORCHETTE:


Vanessa: 2 in cucina
Laura: diario di una cuoca pasticciona
Lauretta: tante passioni
Alex e Mari : cuoche dell’altro mondo
Andrea Matranga: cuciniamo insieme ad Andrea
Elisa: basilico & Co
Sandra: un tocco di zenzero

e poi ancora Nepitella, Carla (letto e mangiato), Franci70 (casa dolce casa), Brii, Silvia (Magnolia WP), Ely (nella cucina di ely), Elisabletta ( pane e miele), campo di fragole, Sere (cucina I love you), Cannelle (semplicemente insieme), Uvetta (uva romantica) e a tutti quelli che sto dimenticando e a quelli che hanno letto senza scrivere, perché l’importante qui è divertirsi e non necessariamente partecipare.

Grazie,
Nadia – AlteForchette -

18 aprile 2008

UN PINOLO PER AMICO




Irresistibili frutti dal sapore delicato che in cucina fanno la differenza!
La loro delicatezza li rende apprezzabili in ogni tipo di pietanza e quando vengono tostati emanano una fragranza unica nel suo genere

INFORMAZIONI TECNICHE:

frutto del pino Cembro o del pino domestico (altrimenti detto pino da pinoli, appunto) è un seme commestibile che si sviluppa all’interno delle pigne che devono maturare per 3 anni prima di poter essere colte in inverno. Le pigne cariche di pregiati frutti dovranno aspettare di essere essiccate al sole durante i primi caldi estivi, in questo modo le “squame” libereranno i pinoli che una volta privati della loro copertura esterna (carpello) saranno pronti per essere gustati.
Il loro costo poco contenuto è anche dovuto dal fatto che per ottenere 1 solo kilo di pinoli ne occorrano ben 30 di pigne.

CENNI STORICI:

già nel periodo Paleolitico pare che i pinoli venissero comunemente consumati ed apprezzati.
Ma restando in epoche più recenti pare che il nome di Pinocchio (sì, proprio quello di Collodi -1881) prenda origine proprio da questo piccolo semino.

PROPRIETA’ BENEFICHE, CONSERVAZIONE E UTILIZZO:

Altamente calorici (600 kcal per 100 grammi) sono una vera miniera di proteine, grassi, calcio e vitamina A.
Acquistati in negozi specializzati (per avere quelli di alta qualità ed italiani) consiglio di conservarli in un barattolo di vetro chiusi ermeticamente e mantenuti in dispensa al riparo dalle fonti di calore; in questo modo preserveranno tutto il loro delicato aroma anche per mesi.
Utilizzati specialmente per le preparazioni dolciarie, io li trovo favolosi in ogni contesto: per arricchire insalate, primi (vedi penne con panna, prosciutto e pinoli ), secondi e magari accostati a erbe aromatiche fresche e delicate.
Per esaltarne tutte le fragranze e per far sì che sprigionino tutti i loro pregiati oli essenziali, consiglio di tostarli per qualche istante in un padellino con un filo d’olio ben caldo... sentirete che delizia!

17 aprile 2008

IL POLLO DI ADAMO


ehmm, sarebbe meglio dire il Pollo di Eva...
Insomma, una ricetta facile, facile con le mele che va bene per tutte le stagioni e che si adatta alla perfezione in un menù rustico e senza troppe pretese.

SOVRACOSCE DI POLLO ALLE MELE E NOCI
(ingredienti per 2 persone)

2 sovracosce di pollo
1 mela (renetta o golden)
mezzo bicchiere di vino bianco secco
3 noci
mezzo scalogno
olio extravergine di oliva sale q.b.

In una padella antiaderente fate scaldate un cucchiaio di olio extravergine di oliva e mettete a stufare mezzo scalogno affettato finemente.

Aggiungete le sovracosce e fatele rosolare a fuoco medio, versate il vino bianco e lasciate sfumare per un paio di minuti, abbassate la fiamma, coprite e cuocete per 25 minuti.

Preparate le noci: sgusciatele, e mettetele in un padellino con pochissimo olio ben caldo a tostare mescolandole spesso e controllando che non abbrustoliscano troppo; una volta pronte aspettate che si raffreddino, tritatele al coltello e tenetele da parte.

Quando il pollo sarà pronto aggiungete la mela sbucciata e tagliata a pezzettoni (3 cm), alzate la fiamma e cuocete per 5 o 10 minuti (inserite del brodo vegetale caldo se la preparazione tende a seccarsi).

Quando pronto, impiattate e aggiungete le noci tostate e spezzettate; se lo gradite spolverizzate con del pepe verde macinato fresco.

16 aprile 2008

STASERA: JAPANESE STYLE


Questa è una delle mie ricette preferite: tempura di verdure.
Adoro la cucina giapponese a 360 gradi: sushi, temaki, sashimi e ovviamente il tempura che può essere sia di verdure che di pesce.
Facile da realizzare può essere composto da tutte le vostre verdure preferite: carote, zucchine, patate, cipollotti, funghi, zucca, asparagi , melanzane e chi più ne ha più ne metta.


TEMPURA DI ZUCCHINE E CAROTE
(Ingredienti per 4 persone)

3 zucchine verdi medie
3 carote
farina 00 q.b.
acqua gasata freddissima q.b.
sale q.b.
olio di oliva q.b.

Preparate le verdure: lavate e spuntate le zucchine e tagliatele in sezioni di non più di 1 cm di spessore e 4 di lunghezza; pulite le carote, spuntatele e tagliatele come le zucchine (dovrete ottenere come dei “rettangoli”, tanto per intenderci). Ricordate che, come dicevo prima, potete preparare anche altre verdure a vostro piacimento.

In un wok o in una padella antiaderente non troppo grande, mettete a scaldare l’olio e nel frattempo preparate la pastella.

In una terrina versate abbondante farina, aggiungete l’acqua gasata freddissima e mescolate con una bacchetta o al massimo con una forchetta ma NON amalgamando il composto che deve rimanere denso e grumoso.

Immergete le verdure nella pastella e tuffatele nell’olio caldo (sarebbe consigliata una temperatura attorno ai 170°); immergetene poche alla volta in modo da non abbassarne troppo la temperatura.

Attendete qualche istante, girate le verdure e non appena coloriranno leggermente scolatele su carta assorbente; procedete con la cottura delle restanti verdure.
Servite calde accompagnate da salsa di soia di qualità.
.
Errata corrige: in base ai miei informatori (Laura di "diario di una cuoca pasticciona ") il termine corretto è teNpura e non teMpura; ringrazio Laura per la segnalazione e mi scuso per il refuso (tanto è una delizia in ogni caso!).

15 aprile 2008

LE PATATE DELLO CHEF


Quale chef non lo so, ma ieri ho preparato questa sfiziosissima insalata di patate con maionese piccantina alle foglie di ravanello davvero succulenta.
Dato il risultato, superiore a qualsiasi mia aspettativa, immagino che se in un ristorante ordinassi una bel filetto al sangue e mi portassero assieme un contorno di questo tipo ne sarei davvero entusiasta.

INSALATA DI PATATE CON MAIONESE ALLE FOGLIE DI RAVANELLO
(Ingredienti per 4 persone)

600 grammi di patate a pasta gialla o novelle
20 foglie di ravanello
1 tuorlo
2 dl di olio extravergine di oliva di prima spremitura
1 cucchiaio di senape all’antica
il succo di mezzo limone
sale e pepe q.b.

Lavate e sbucciate le patate, tagliatele a pezzi piuttosto grossi e mettetele in una pentola con sufficiente acqua fredda salata e fatele bollire fino a che non risulteranno tenere; quando pronte scolatele e disponetele in un piatto da portata.

Preparate la maionese: lavate accuratamente le foglie di ravanello (almeno una ventina) e scottatele in acqua bollente e salata per un paio di minuti, poi scolatele, strizzatele molto bene e tritatele finemente con un coltello affilato.

In una terrina mettete il tuorlo e con l’aiuto di una frusta e versando a filo l’olio extravergine , sbattete l’uovo; quando il tutto è ben amalgamato aggiungete il succo filtrato del limone, la senape e le foglie di ravanello sminuzzate e continuate a mescolare delicatamente fino al raggiungimento di una consistenza cremosa.

Versate la maionese così ottenuta sulle patate e servite.

12 aprile 2008

PER UNA FETTA DI FETA


La feta è uno di quegli ingredienti che secondo me meritano un minuto di attenzione; la sua pasta compatta, il suo sapore delicatamente salato e il suo gusto che sa davvero di latte la dicono lunga sulla sua qualità.

INFORMAZIONI TECNICHE:

questo formaggio ha origine in Grecia e deve il suo nome alle metodologie di produzione cui è soggetto, infatti è prodotto in panetti o meglio in grosse fette (da cui Feta).
La ricetta originale vuole che sia composto di solo latte di pecora, ma quello che comunemente troviamo in commercio è composto, in percentuali variabili, da latte di vacca e di pecora (a volte anche di capra).
Pur essendo un prodotto tipico greco, è ormai diventato così popolare che viene realizzato un po ovunque, anche in Sardegna; apprezzato in tutto il mondo viene consumato soprattutto nei paesi caldi, infatti può essere considerata una valida alternativa alla più nota mozzarella.
Importante sottolineare che prima di essere messo in vendita, questo formaggio subisce una maturazione di 2 mesi in contenitori con salamoia e per questo motivo otteniamo un prodotto piuttosto salato ma comunque molto gradevole.

PROPRIETA’ BENEFICHE, CONSERVAZIONE E UTILIZZO:

con un discreto apporto di calcio e un contenuto potere calorico, la feta è ideale per chi deve seguire un’alimentazione equilibrata ma senza rinunciare al formaggio. Reputo questa specialità una valida alternativa alla classica mozzarella che, specialmente in estate, troviamo quasi quotidianamente sulle nostre tavole.
Se acquistate la feta al super avrete un termine di scadenza più lungo rispetto a quella che magari trovate “sfusa” in alcuni (e rari) banchi del mercato; in quest’ultimo caso conservatela in frigo per al massimo un paio di giorni.
Come dicevo prima questo tipo di formaggio è un’ottima alternativa alla mozzarella e vede il suo impiego più classico in insalata, magari come vuole la tradizione greca ( cioè con olive, cetrioli, pomodori e cipolla) o come la vostra fantasia vi suggerisce ( ad esempio appena scottata sulla griglia, poi spezzettata e servita con della misticanza).
Io consiglio di sperimentare: l’ho provata nelle frittate, con il riso, con solo olio extravergine ed erbe aromatiche e in mille altri modi, ma una delle ricette che mi è piaciuta di più è quella dei miei bucatini alla pirata .
Un ultimo appunto: ricordatevi che qualsiasi impiego ne facciate dovete salare poco la vostra preparazione, perché è un formaggio piuttosto sapido (al massimo regolate successivamente, ad aggiungere si fa sempre in tempo, a togliere no..)
RICETTE CORRELATE:
bucatini del pirata
fusilli con nastri di carota e feta in citronette

11 aprile 2008

BUCATINI DEL PIRATA


Un successo garantito! Questo primo piatto sarà il vostro asso nella manica: indicato in ogni stagione, facile da realizzare non necessita di ingredienti legati alle stagionalità.
Vi starete chiedendo: perchè “Bucatini del pirata”?
Insomma, il sapore indiscusso della Grecia che riscontriamo nella feta, i profumi di Norvegia regalati dal salmone affumicato e le noci nostrane appena tostate mi hanno fatto pensare che un pirata sarebbe ghiotto di una simile preparazione, quindi:

BUCATINI DEL PIRATA.
(Alias: bucatini con feta, salmone e noci)
(Ingredienti per 4 persone)

280 grammi di bucatini
180 grammi di salmone norvegese affumicato
200 grammi di feta
4 noci
1 cucchiaino di noce moscata
olio extravergine di oliva q.b.
sale e pepe q.b.

Come sempre mettete a scaldare l’acqua per la pasta, intanto in un padellino scaldate un cucchiaio di olio extravergine di oliva, sgusciate le noci e spezzettatele grossolanamente, poi mettetele a tostare nell’olio caldo per qualche istante mescolando spesso; quando pronte posatele su un tagliere e lasciatele raffreddare.

Affettate a listarelle piuttosto larghe il salmone affumicato (e che sia di ottima qualità) e sbriciolate la feta in modo da ottenere dei pezzi della dimensione di un cm.

Con un coltello affilato riducete in pezzettini molto piccoli le noci, in questo modo prenderanno ancora più sapore emanando il loro pregiato olio essenziale.

Quando l’acqua bolle cuocete i bucatini, ma attenzione a salarela pochissimo (feta e salmone apportano già la giusta salatura a tutta la preparazione), scolateli metteteli in una terrina e aggiungetevi le noci, il salmone, la feta, la noce moscata e condite il tutto con olio extravergine di oliva e pepe a piacere.

10 aprile 2008

INSALATA DI FRAGOLE



Ah, le fragole: piccole prelibatezze primaverili che con il loro sapore delicatamente agro e con il loro profumo dolciastro rallegrano le nostre tavole...ma sarebbe un peccato confinarle alla sola degustazione a fine pasto, quindi perché non provare con questa fresca insalata?

INSALATA DI FRAGOLE POMODORI E SCALOGNI.
(Ingredienti per 4 persone)

500 grammi di fragole
500 grammi di pomodorini cigliegini
3 scalogni
2 cucchiaini di limone
2 cucchiaini di pepe rosa appena macinato
3 cucchiai di aceto balsamico di Modena tradizionale
olio extravergine di oliva q.b.
sale q.b.

Lavate le fragole e i pomodorini sotto un getto di acqua corrente, asciugateli delicatamente e affettateli a pezzi piuttosto grossi.

Sbucciate gli scalogni (ho usato questi perché più delicati rispetto alle cipolle, ma vista la stagione potete anche usare delle cipolline novelle) e riduceteli a lamelle sottili.

Preparate il condimento: in una coppetta mettete l’olio extravergine di oliva, l’aceto balsamico di Modena, il limone e il pepe rosa appena macinato e sbattete il tutto con una piccola frusta fino ad ottenere un composto ben amalgamato.

Mettete il tutto in una terrina, regolate di sale e irrorate con la salsina precedentemente ottenuta.

Un’insalata fresca e salutare, ricca di vitamine e sali minerali indicata per i primi caldi che la stagione primaverile porta con se.

09 aprile 2008

LA LEGGENDA DELL’OSPITE PERFETTO



Già, perché si tratta proprio di una leggenda. Il galateo è molto selettivo per quanto riguarda il buon comportamento degli invitati ad una cena ma io sono sempre per un giusto compromesso tra eleganza, discrezione e pacatezza.
Dopo aver sviluppato le “problematiche” di fronte alle quali si può trovare un buon padrone di casa nel momento in cui riceve un presente, trovo opportuno guardare la cosa anche dal punto di vista di colui che viene invitato. Capita infatti a tutti di presenziare a cene più o meno formali, ma le buone maniere sono un must inopinabile.

FIORI AND CO.

Un classico, l’omaggio per eccellenza, che però può nascondere insospettabili insidie: per prima cosa bisogna chiarire che sarebbe opportuno far recapitare il mazzo da un fattorino il giorno prima dell’invito in modo da dare la possibilità alla padrona di casa di esporlo adeguatamente e in bella vista senza rischiare impacci di vario genere (in tal caso il presente dovrà allegare un biglietto con semplici parole di ringraziamento e il nostro nominativo).
E’ bene precisare che se il padrone di casa è un uomo (quindi non accompagnato da una moglie, fidanzata ecc) non si regalano fiori recisi, al massimo una pianta in vaso, ma anch’essa senza fiori.
Passiamo ora al tipo di fiori: no a composizioni tutte bianche (vanno bene per comunioni, battesimi ecc), no a fiori di campo (solo per le “under 18” che salvo eccezioni non saranno le padrone di casa), no a mazzi troppo profumati (il loro profumo, anche se gradevolissimo, potrebbe risultare stucchevole se abbinato a quello dei manicaretti che la padrona ha preparato con tanto amore); si a composizioni monocromatiche o a classici mazzi di rose (a patto che siano dispari), meglio ancora bellissime orchidee (durano a lungo, profumano poco e piacciono nel 99% dei casi).

CIOCCOLATINI, VINI E AFFINI.

Le gourmandises sono sempre ben accette, fanno felici entrambi i padroni di casa e anche gli altri ospiti.
Nel caso in cui vogliate portare una bottiglia di buon vino tenete presente che chi ha organizzato la cena avrà già pensato alla lista dei vini e quindi potrebbe trovarsi in difficoltà nell’inserire la vostra; suggerisco di orientarsi verso un ottimo spumante che accompagnerà il dessert oppure un digestivo o un liquore di alta qualità ,di gran moda il Barolo Chinato i distillati a base di frutta (attenzione: mai regalare una bottiglia ad una donna; a lei i fiori e a lui il vino – dura lex, sed lex).
Cioccolatini, biscottini e cestini vari sono un’altra valida soluzione a patto che siano solo prodotti selezionati (e non quegli obbrobri che spesso si vedono nei supermercati!!!); un’ altra valida valida alternativa, originale e di sicura utilità, potrebbe essere una selezionata bottiglia di ottimo extravergine ; ricordate che anche in questi casi è d’obbligo un biglietto di ringraziamento per l’invito.

OGGETTISTICA AND CO.

Personalmente non la consiglio a meno che non ci si trovi in grande confidenza con il destinatario. Libri, candele, soprammobili, cornici, e ammennicoli vari non sono indicati come presente obbligato, ma se volete rimanere su questo trend almeno evitate fazzoletti, spille, lampade e piume che sono soggetti a varie credenze superstiziose, magari orientatevi verso una saliera (si dice che porti fortuna).

In ogni caso la vostra gradita presenza sarà la ricompensa più grande per ogni buon padrone di casa, siate voi stessi, con semplicità, garbo e buon gusto.

BOCCONCINO SBARAZZINO

Adatta per una semplice cenetta, questa preparazione è facile e veloce da realizzare; se non gradite il maiale lo potete sostituire con delle altre carni e in tal caso tenete presente che i tempi di cottura saranno un pò più ristretti.
Un secondo appetitoso che consiglierei di gustare con le cipolline glassate o con una semplice insalata fresca.

BOCCONCINI DI MAIALE ALLO ZAFFERANO
(ingredienti per 4 persone)

500 grammi di bocconcini di maiale scelti
1 piccola cipolla
1 decilitro di vino bianco secco
1 bustina di zafferano in polvere
farina 00 q.b.
brodo vegetale q.b.
olio di oliva q.b.

Preparate i bocconcini: controllate che siano tutti della stessa dimensione e se presentano parti estese di grasso eliminatelo con un coltello affilato. Passateli in poca farina 00 (mi raccomando che sia poca) e scuoteteli per elimiare quella in eccesso.

In una padella mettete a scaldare l’olio di oliva e lasciatevi imbiondire la cipolla tagliata a lamelle sottili, successivamente mettete a cuocere i bocconcini.

Appena saranno rosolati aggiungete il vino bianco e fate sfumare, poi unite anche un pò di brodo vegetale, quel tanto che basta per tenere la preparazione umida, abbassate la fiamma e coprite, lasciando cuocere per 15 minuti rigirando di tanto in tanto e aggiungendo del brodo se la carne tende ad asciugare .

Quando i bocconcini saranno pronti regolate di sale, aggiungete lo zafferano , spegnete la fiamma, unite un filo d’olio di oliva, mescolate e servite subito.

05 aprile 2008

MESSER ZAFFERANO


Lo zafferano non ha bisogno di presentazioni: la sua raffinatezza e la sua esclusività lo consacrano ad essere uno dei principi della cucina di tutti i tempi.
Personalmente credo che sia un amico insostituibile, con il quale si possono realizzare mille preparazioni diverse che vanno dall’antipasto al dessert e perfino alla realizzazione di esotici cocktails.

INFORMAZIONI TECNICHE:

il bellissimo fiore da cui si ricava lo zafferano fa parte della larga famiglia (80 specie) dei crochi e in Italia si raccoglie maggiormente in Sardegna, in Abruzzo ed in Umbria; predilige zone che offrono un clima fresco e leggermente piovoso.
Il costo elevato con cui viene generalmente venduto è imputabile principalmente alla metodologia di raccolta che deve avvenire al mattino molto presto, nei mesi autunnali e che deve essere svolta rigorosamente a mano, cogliendo gli stimmi direttamente dal fiore che difficilmente raggiunge un’altezza di 15 centimetri.
Qualora vi trovaste di fronte ad incredibili offerte commerciali, consiglio di diffidare perché spesso questa spezia così pregiata viene imitata con polvere di cartamo o peggio di mattone (si, si, proprio quelli usati per fare le case...).

PROPRIETÀ BENEFICHE, CONSERVAZIONE E UTILIZZO:

Se usato in grandi quantità può creare non pochi disagi, quali vertigini e torpore, ma se consumato a piccole dosi, come quelle gastronomiche, ha benefici effetti ed è in grado di aiutare a contrastare l’invecchiamento, di accelerare il metabolismo e di facilitare la digestione.
Se lo acquistate in bustine sigillate, conservatelo in dispensa anche per mesi, ma se ve lo procurate sfuso riponetelo in appositi barattoli di piccole dimensioni (in modo che non si sia troppa aria all’interno) e chiudeteli ermeticamente , questo vale sia per quello in polvere che per quello in stimmi.
Lo zafferano è idoneo alla preparazione di innumerevoli pietanze (se volete un esempio pratico provate i miei " bocconcini sbarazzini "), l’importante è un utilizzo consapevole: nello specifico se usate la polvere aggiungetela solo al termine della cottura (altrimenti il sapore sarebbe troppo incisivo) e se invece avete a disposizione gli stimmi ricordatevi di scioglierli preventivamente in un pochino di acqua calda.

04 aprile 2008

SEMPLICEMENTE L'ASPARAGO

Asparago, asparagus, asperge, spargel, espárragos... da qualsiasi parte del mondo veniate è sempre un ortaggio insostituibile.
Dalla fine di febbraio, ai primi caldi giorni estivi, l’asparago è uno dei protagonisti assoluti della tavola. Mi sono documentata un pò ed ecco cosa ho scoperto...

INFORMAZIONI TECNICHE:

etimologicamente significa germoglio (e non poteva che essere così...), cresce direttamente nel terreno producendo una grossa radice sotterranea e un turione esterno (insomma, la parte commestibile che troviamo sui banchi del mercato) che se coltivato al buio è bianco e non verde, da qui il pregiato asparago bianco. Come ogni prodotto della natura esiste in diverse varietà tra cui due IGP: il verde di Altedo e il bianco di Cimadolmo .

CENNI STORICI:

noto fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche era abbondantemente coltivato già dagli Egizi e con la venuta dei Romani si sviluppò un vero e proprio trend gastronomico relativo all’asparagus officinalis; basti pensare che illustri personaggi quali Catone e Apicio ne celebravano le virtù e ne consigliavano metodi di preparazione.

PROPRIETA’ BENEFICHE, CONSERVAZIONE E UTILIZZO:

ricchissimo di acqua (90%) e povero di grassi (0,02%), abbonda in acido folico, vitamina A e B, calcio e magnesio ed è spesso consigliato nella cura di gotta, calcoli renali e eczemi.
Acquistato fresco sui banchi del mercato lo potete conservare in frigorifero, avvolto in un sacchetto di carta, per 4/5 giorni oppure potete pulirlo, tagliarlo a tocchetti e surgelarlo per consumarlo dopo un paio di mesi.
Infine l’utilizzo: bè, usate la vostra fantasia perchè con questo meraviglioso ortaggio potrete creare innumerevoli pietanze: torte salate, primi piatti, contorni, frittate, focacce, mousse e quant’altro, intanto io vi suggerisco le mie farfalle alla carbonara di asparagi .

03 aprile 2008

CARBONARA DI PRIMAVERA



Con l’arrivo della bella stagione gli asparagi abbondano e ce li ritroviamo nei piatti senza nemmeno accorgercene: con la frittata, nelle insalate, sulla pizza, e ovviamente con pasta e risotti.
Personalmente lo trovo davvero ottimo in ogni sua versione e di recente l’ho provato anche così:

FARFALLE ALLA CARBONARA DI ASPARAGI
(Ingredienti per 4 persone)

300 grammi di farfalle
500 grammi di asparagi verdi
200 grammi di pomodori pachino
mezzo scalogno
un uovo
olio extravergine di oliva q.b.
sale e pepe q.b.

Portate ad ebollizione l’acqua per la pasta e nel frattempo mettete a scaldare in una padella antiaderente 3 cucchiai di olio extravergine di oliva dove aggiungerete lo scalogno tritato finemente; lasciate imbiondire.

Pulite gli asparagi e tagliateli a tocchetti, pelate i pomodori (se non sono troppo maturi e incontrate delle difficoltà sbollentateli per qualche secondo e vedrete che la buccia verrà via più facilmente) e riducete anch’essi a cubetti e unite il tutto nella padella con l’olio e lo scalogno, salate e lasciate andare per 15 minuti a fuoco medio.

Cuocete la pasta e mettete l’uovo intero in una capiente terrina, sbattetelo con un pizzico di sale e di pepe e quando le farfalle saranno cotte scolatele e aggiungetele subito all’uovo in questo modo l’uovo si cuocerà delicatamente rimanendo morbido e cremoso); incorporate anche il sugo di asparagi e pomodori, mescolate e servite aggiungendo un ultimo filo di ottimo extravergine a crudo.

P PER QUATTRO


Spesso mi capita di ritrovarmi in frigorifero un vasettino di panna da cucina aperto dal giorno prima tutto solo e sconsolato e quindi che fare? E’ sera e dopo una lunga e noiosa giornata di lavoro non ho nemmeno la forza di cimentarmi in nuove imprese culinarie... e il vasettino di panna è lì che mi osserva... quand’ecco la folgorazione:

PENNE CON PANNA, PROSCIUTTO E PINOLI.
(Ingredienti per 4 persone)

300 grammi di penne
6 cucchiai di pinoli
100 grammi di prosciutto cotto
100 grammi di panna da cucina
olio extravergine di oliva q.b.
sale q.b.
burro q.b.

Scaldate l’acqua per la pasta, intanto in una padella antiaderente versate un filo d’olio extravergine di oliva e mettete i pinoli a tostare per un paio di minuti o comunque finché non saranno belli dorati (in questo modo sprigioneranno tutti i loro aromi).

Quando i pinoli saranno abbrustoliti toglieteli e al loro posto aggiungete il prosciutto cotto che lascerete rosolare per un altro paio di minuti.

A questo punto mettete a cuocere le penne (io ho utilizzato quelle lisce trafilate al bronzo) e aggiungete al prosciutto la panna da cucina (non avendone molta ho incorporato anche un po' di ricotta magra, ma andrebbe bene anche un altro formaggio fresco e morbido).

Una volta che i pinoli si saranno raffreddati tritateli finemente e aggiungeteli nel tegame con la panna e il prosciutto; se il sugo così preparato tende ad asciugare versate un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta.

Quando le penne sono cotte scolatele al dente, aggiungetele al sughetto, spegnete la fiamma, incorporate un pezzetto di burro in modo da mantecare, saltate per qualche secondo e servite subito.

Una preparazione rapida ed economica ideale per tutte le occasioni.

02 aprile 2008

PAPAVERI E PAPERE


Togliendo le papere rimangono i papaveri (elementare Watson!).

Come avrete capito oggi voglio parlare dei papaveri e nello specifico dei semi di papavero.
Per prima cosa vi informo che difficilmente riuscirete a coltivarli a casa vostra, perché si tratta di una pianta molto delicata e piuttosto sensibile; cresce solo in determinate zone che devono essere assolutamente prive di inquinamento; spesso li si vede far capolino tra le bellissime distese di grano e questo è indice della biologicità delle coltivazioni.

INFORMAZIONI TECNICHE
Ora un po di dati: questi affascinanti fiori rossi possono crescere fino ad un’altitudine di 1700 m, hanno uno stelo che può arrivare fino a 80 cm e sbocciano selvaticamente tra maggio e giugno (talvolta fanno una seconda fioritura in autunno).

PROPRIETÀ’ BENEFICHE, CONSERVAZIONE E UTILIZZO
Da sempre utilizzato nella preparazione di tisane calmanti, ha spiccate qualità rilassanti e sedative; nel caso di tosse e bronchite svolge un’efficace azione benefica ed espettorante.
In commercio lo possiamo trovare in diverse forme: come germogli (rarissimi da trovare e consigliati per la preparazione di insalate fresche), come fiore o più comunemente come semi.
I semi di papavero sono molto conosciuti ed utilizzati in pasticceria, ma il loro impiego più noto è quello con l’abbinamento a pane, grissini & C.
Personalmente li utilizzo con pietanze piuttosto delicate (come le zucchine con formaggio al balsamico ), meglio se prima tostati leggermente in un filo d’olio di oliva, e li ho trovati insolitamente gradevoli se accompagnati ad una bella coppa di macedonia e gelato allo yogurt.

01 aprile 2008

CIPOLLE RINASCIMENTALI


Questa volta apro un ristorante! Forse sembrerò un tantino presuntuosa ma provate questa ricettina semplice semplice e poi mi direte.
Sapori dolci e ben equilibrati adatti ad essere accompagnati a piatti rustici ma dall’ animo nobile come le mie adorate polpette alla senape .

CIPOLLE GLASSATE AL PROFUMO DI NOCE MOSCATA
(Ingredienti per 4 persone)

500 grammi di cipolle novelle
2 cucchiaini di zucchero semolato
1 cucchiaio di olio di oliva
2 cucchiai di burro
sale q.b.
brodo vegetale q.b.
noce moscate q.b.

Lavate accuratamente le cipolle sotto un getto di acqua fredda, asciugatele e mettetele a cuocere in una padella antiaderente dove avrete già scaldato l’olio di oliva e il burro.

Fate rosolare a fuoco medio le cipolle, poi aggiungete un pizzico di sale e spolverizzate con lo zucchero; fate caramellare per qualche istante e aggiungete una tazzina di brodo vegetale caldo (mi raccomando, caldo!).

Lasciate cuocere il tutto a fuoco medio e coperto per 15 minuti, avendo l’accortezza di rigirare di tanto in tanto e, se necessario aggiungete ancora un po di brodo.

Quando le cipolle saranno diventate tenere scoperchiate e spolverizzate con abbondante noce moscata grattugiata al momento (consiglio di non comprare quella già macinata perché non ha gli stessi aromi di quella appena grattugiata); lasciate addensare il sughetto e servite.

HAPPY BREAKFAST

La domenica mattina ha sempre un’atmosfera particolare e il “sunday breakfast” si trasforma spesso in una lieta occasione da trascorrere con la famiglia e con gli amici più cari.
Proprio per questo motivo domenica scorsa ho organizzato un piccolo brunch a casa mia prima di partire per una gita fuori porta. In effetti non si è trattato di un brunch ma di una vera e propria prima colazione: la differenza sta nel fatto che il primo avviene in tarda mattinata (dalle 11.30 in poi) e include una serie di pietanze che solitamente non fanno parte della prima colazione, come torte salate, insalatine fresche, salmone affumicato ecc..
Vediamo insieme come organizzare una allegra colazione informale.

COME, DOVE E QUANDO?

Un evento del genere non prevede inviti scritti o altre formalità, di solito si possono sfruttare occasioni come una giornata di shopping, una gita fuori porta o un’ attività sportiva come scusa per iniziare bene la giornata tutti assieme.
Come dicevo si tratta di un’occasione assolutamente informale, quindi potete allestire il tutto in sala da pranzo, o se la stagione lo consente anche sul terrazzo o in giardino.
Con tutta probabilità riunirete parenti od amici di domenica, o comunque in un giorno festivo, quindi cercate di stabilire un orario che vada bene a tutti (magari attorno alle 9.00, se l’attività che ne segue lo permette) e siate molto transigenti su eventuali ritardi... in fondo è sempre domenica.

LA TAVOLA E IL MENU'

Potete scegliere se apparecchiare con una tovaglia allegra ma di un tessuto semplice e leggero, oppure se utilizzare le tovagliette all’americana (in questo caso non ci vuole alcuna tovaglia sotto) alle quali potrete abbinare dei tovaglioli anche in carta che ne riprendano i colori di base.
Ad ogni commensale mettete a disposizione: piattino da frutta, forchetta, coltello, cucchiaio, cucchiaino e bicchiere; la tazza verrà data al momento della richiesta della bevanda principale perché ovviamente se verrà ordinato un espresso si avrà bisogno di una tazzina differente da quella in cui viene servito il tè o il latte.
A disposizione di tutti lascerete pane tostato, marmellate e confetture, frutta di stagione, miele, succo di frutta, muesli, cioccolata spalmabile (ma vi prego, non industriale), e dolci vari (torte, crostate, muffins ecc).
Se sapete che i vostri ospiti apprezzeranno potrete anche sbizzarrirvi con insolite selezioni di tè pregiati o, magari in estate quando ci sono già 38° alle 8 del mattino, con la preparazione di freschissimi centrifugati di frutta e verdura.
Abbellite la tavola con dei fiori freschi e procuratevi anche dei simpatici zuccherini aromatizzati, vedrete, daranno un tono davvero originale e caratteristico.
Ad ogni modo le stoviglie utilizzate devono riprendere le nuances della tavola, in maniera da creare un ambiente sobrio ma al contempo allegro e gradevole.

Un’ idea semplice ed originale per cominciare bene la giornata assieme alle persone più care, e ricordate che le cose semplici sono spesso quelle più apprezzate, quindi cercate di non strafare, in fin dei conti è domenica anche per i padroni di casa.
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