30 maggio 2008

APPUNTAMENTO CON IL MERLUZZO


Per la serie “Venerdì = Pesce” oggi vi voglio proporre una ricetta semplice ma gustosa che vede come protagonista principale il merluzzo.
Un pesce povero, spesso snobbato in favore di altri più nobili, che contiene alti valori nutrizionali: ricca fonte di potassio, fosforo e calcio è consigliato anche nei regimi dietetici o come portata principale in un menù leggero ma gustoso.

MERLUZZO ALL’ISOLANA
(Ingredienti per 4 persone)

800 grammi di merluzzo fresco in tranci già pulito
20 pomodorini datterini
50 grammi di capperi
2 spicchi d’aglio
3 cucchiai di semi di papavero
1 mazzetto di prezzemolo
3 cucchiai di origano secco
½ bicchiere di vino bianco secco
1 cucchiaino da tè di zucchero di canna
olio extravergine di oliva q.b.
sale e pepe q.b.

Preparate gli ingredienti: lavate il merluzzo in acqua corrente e asciugatelo con carta da cucina, lavate anche i pomodori, i capperi se conservati sotto sale ed il prezzemolo.

In un’ampia padella mettete 4 cucchiai di olio extravergine delicato (quindi consiglio un filtrato), e gli spicchi d’aglio privati della loro camicia e tritati finemente.
Accendete la fiamma e fate rosolare per qualche istante, poi unite i tranci di merluzzo, sfumate con il vino bianco, regolate di sale e coprite. Fate cuocere a fuoco medio per 10 minuti, rigirando un paio di volte e controllando che il liquido di cottura non si restringa troppo (in tal caso tenetevi pronti con un mestolo di brodo, meglio se di pesce o al massimo vegetale).

Nel frattempo tagliate i pomodorini a cubetti, metteteli in una ciotola e cospargeteli con il cucchiaino di zucchero di canna e con una presa di sale e di pepe nero.

Trascorsi i dieci minuti di cottura unite al merluzzo i pomodorini, i capperi, l’origano e fate cuocere per altri 5 minuti a fiamma medio bassa.

Quando pronto servite i tranci di merluzzo accompagnati dai pomodorini, spolverate con un po' di semi di papavero che conferiscono croccantezza e con un trito finissimo di prezzemolo fresco; concludete con un filo di extravergine filtrato.

29 maggio 2008

IL GAMBERO DELLA BAIA DI DUBLINO


Semplicemente un altro modo di definire lo scampo.
Conosciuto anche come astice norvegese, questo magnifico dono dei fondali Mediterranei ed Atlantici è una vera leccornia da gustare fresca in ogni periodo dell’anno.
Curiosi di sapere come mai venga anche chiamato gambero della baia di Dublino? Bé, semplicemente perché, come capita in molti casi, si tratta di una “frode” risalente a tempi antichi, quando i pescatori che rientravano a Dublino spacciavano lo scampo come se fosse stato pescato proprio in quella zona, mentre arrivava da ben più lontano.

INFORMAZIONI TECNICHE
Abituato a profondità che possono arrivare fino ad 800 metri, lo scampo vive in gallerie che si costruisce sotto la sabbia e solo durante la notte esce per cercare nutrimento.
Il corpo allungato di color rosato può arrivare fino ad una lunghezza massima di 24 cm ed è costituito da un solidissimo esoscheletro munito di spine che ne aiuta la difesa da possibili predatori.
Pescato con reti a strascico, lo si può trovare abbondantemente anche in Italia, specialmente nel mar Tirreno e Adriatico (quindi consiglio l’acquisto di quelli nostrani, anche per ovvie ragioni di freschezza).

PROPRIETA’ BENEFICHE, CONSERVAZIONE E UTILIZZO
Ricco di proteine e sali minerali, lo scampo apporta 100 Kcal per 100 grammi ed è una valida fonte di fosforo e per gli intolleranti bisogna sottolineare che non contiene glutine.
Come sceglierli? Al momento dell'acquisto bisogna ricordare queste piccole regole fondamentali: l’occhio deve essere gonfio e nero, il colore uniforme e senza chiazze, il profumo fresco e non di ammoniaca.
Acquistati freschi, gli scampi devono essere tassativamente consumati entro le 24 ore, oppure possono essere congelati, ricordando che in questo caso vanno cucinati entro un massimo di 3 mesi.
Per realizzare qualsiasi tipo di pietanza, consiglio di utilizzare gli scampi solo dopo averli accuratamente lavati e dopo aver eliminato il “filo” nero che trovate all’interno (per questa operazione è meglio usare un bastoncino in plastica e non uno stuzzicadenti, per non rischiare di danneggiarne le delicate carni). Lo scampo generalmente va cucinato intero, ma per una preparazione alla griglia è meglio tagliarlo a metà nel senso della lunghezza e cuocerlo per un massimo di 3 minuti.

27 maggio 2008

DOVESSI ESPRIMERE UN DESIDERIO...


Ecco: preparare e gustare nuovamente gli spaghetti con gli scampi dell’altra sera!
Senza utilizzare false modestie devo ammettere che questi spaghetti sono stati una rivelazione, uno dei migliori piatti che mi siano mai riusciti, insomma una preparazione semplice, saporitissima, non stucchevole, caloricamente contenuta e molto chic!
Quindi consiglio a tutti gli amanti della buona cucina di mare, di replicare al più presto.

SPAGHETTATA CON SCAMPI AL PROFUMO D’ARANCIA
(Ingredienti per 4 persone)

270 grammi di spaghetti
12 grossi scampi freschissimi
20 pomodorini ciliegini
1 peperoncino fresco
½ tazza di pangrattato
½ arancia bio
2 spicchi d’aglio
1 bicchiere di vino bianco secco
prezzemolo q.b.
olio extravergine di oliva q.b.
sale e pepe q.b.

Lavate accuratamente gli scampi sotto acqua fredda corrente, asciugateli ed incidetene l’esoscheletro nella parte dorsale in modo da eliminate lo scarto centrale.

Lavate anche il prezzemolo ed i pomodorini; tritate grossolanamente il primo e a cubetti i secondi. Intanto mettete a scaldare abbondante acqua per preparare la pasta.

In un tegame molto ampio versate 3 cucchiai di ottimo extravergine, aggiungete il peperoncino sminuzzato (meglio se privato dei semini interni) e l’aglio tritato molto finemente; quando il tutto sarà ben rosolato unite gli scampi, fateli insaporire e versate il vino bianco.

Una volta che il vino bianco sarà sfumato, coprite e proseguite la cottura per 10 minuti a fuoco vivace.

Fate tostare il pangrattato nel forno fino ad ottenete una polvere ambrata e nel frattempo private l’arancia di parte della buccia esterna (ovviamente escludete la parte bianca) e spremetene metà.

A questo punto mettete a cuocere gli spaghetti nell’acqua salata e unite agli scampi i pomodorini tagliati a cubetti, il succo e la scorza d’arancia, regolate di sale e abbassate la fiamma.

Quando gli spaghetti saranno pronti, scolateli al dente e fateli saltare per mezzo minuto con gli scampi.Quando pronti, impiattate e aggiungete il prezzemolo tritato, il pan grattato tostato (che dà sapore, croccantezza e originalità al piatto) e un filo di extravergine conclusivo; completate con 3 scampi per porzione.

24 maggio 2008

LE ALI DELLA TRADIZIONE

Ed ecco una preparazione ideale per una cena rustica: sapori tradizionali e profumi classici che ben si adattano ai periodi invernali o, come in questo caso, alle giornate grigie ed uggiose.
I secondi piatti realizzati in questo modo sono tra i più noti e diffusi, ma spesso si confonde un semplice abbinamento carne/funghi/pomodoro, con la vera preparazione alla cacciatora. Infatti i diversi passaggi che in sequenza bisogna rispettare rendono la creazione di questo piatto affatto scontata.

ALI DI POLLO ALLA CACCIATORA
(Ingredienti per 4 persone)

8 ali di pollo (da 100 grammi cad)
200 grammi di funghi misti
1 cipolla rossa
2 spicchi d’aglio
3 pomodori da sugo
20 grammi di burro
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
100 ml di vino bianco secco di qualità
brodo q.b.
prezzemolo q.b.
zucchero q.b.
sale e pepe q.b.


Iniziate con l’eliminare l’eventuale peluria del pollo passando le ali direttamente sulla fiamma, poi lavatele accuratamente con acqua fredda e asciugatele .
Successivamente preparate gli altri ingredienti: lavate i pomodori, i funghi e il prezzemolo; tagliate i primi a cubetti, i secondi a fettine e tritate grossolanamente il prezzemolo.

In una padella piuttosto capiente mettete a rosolare il burro e l’extravergine e unitevi a dorare le ali di pollo per qualche minuto regolando di sale e di pepe; giunte a giusta doratura toglietele dal tegame e tenetele in caldo.

Al posto delle ali mettete gli spicchi d’aglio privati della loro camicia e tritati finemente, la cipolla rossa sbucciata e anch’essa tritata; lasciate imbiondire il tutto per qualche istante ed aggiungete i funghi e un pizzico di sale.

Quando anche i funghi si saranno ammorbiditi (considerate 5 minuti circa) toglieteli e metteteli da parte; al loro posto versate tutto il vino bianco e fatelo ridurre a fuoco alto di almeno il 50%.
A questo punto unite le ali di pollo, i pomodori, una tazzina di brodo (meglio se di pollo), sale, pepe e mezzo cucchiaino di zucchero per alterare l’acidità del pomodoro. Coprite e cuocete per 15 minuti a fuoco vivace.

Trascorso il primo quarto d’ora, scoprite e lasciate continuare la cottura per altri 10 minuti, dopodiché aggiungete i funghi e terminate la cottura per altri 3 minuti mescolando spesso.

Prima di servire cospargete di prezzemolo tritato ed eventualmente un’ultima spruzzata di pepe verde.

22 maggio 2008

FRAGOLA: RED PASSION

Semplicemente perfetta sia nella forma che nel colore, la fragola è uno tra gli ingredienti principe di questo periodo: i banchi dei mercati si tingono di rosso brillante e i menù dei ristoranti abbondano di proposte golose che spaziano dall’antipasto al dolce creano magiche armonie di sapori grazie a questa meraviglia della natura.
Ma cosa sappiamo veramente sulla questa reginetta di primavera?

CENNI STORICI:
chi l’avrebbe mai detto che un frutto così prezioso e delicato, tipico dell’alimentazione mediterranea ha origini tanto lontane? In effetti, a parte le classiche fragoline di bosco che crescono spontaneamente anche nelle zone pede montuose italiane, la fragola che tutti conosciamo e apprezziamo arriva dal lontano Sud America; infatti, nel 1700, vennero importate in Francia alcune piantine di questo meraviglioso frutto. Da allora la fragola si è sviluppata e ha dato origine a tutte le varietà che oggi troviamo in commercio e che deliziano il nostro palato con il loro sapore dolciastro.

INFORMAZIONI TECNICHE:
in tutto il mondo ne esistono 20 varietà: dalla comune fragola di campo alle pregiate fragoline di bosco (quelle che si trovano in commercio sono coltivate...se volete quelle spontanee armatevi di cestino e stivali e fatevi un bel giretto nel bosco più vicino a casa...), questi meravigliosi frutti si sviluppano dall’inizio di marzo fino alla fine di settembre in base alla tipologia cui appartengono.
Coltivate in serra o all’aperto sono caratterizzate da foglie grandi, color verde smeraldo, e da fiorellini bianchi a 5 petali che, terminata la fioritura, lasciano spazio alla nascita del frutto.
Un consiglio per la coltivazione domestica: se non avete la possibilità di coltivare personalmente le fragole perché non avete a disposizione un orticello, non preoccupatevi: crescono benissimo anche in vaso (ad esempio io le ho messe in graziosi vasi pensili e in questo periodo arredano il terrazzo con bellissime foglie verdi e magnifici fiorellini color avorio)


PROPRIETA’ BENEFICHE, CONSERVAZIONE E UTILIZZO:
importante fonte di vitamina C, esse hanno anche una discreta percentuale di potassio; utili nelle diete ipocaloriche, favoriscono la diuresi e contrastano reumatismi e sciatiche.
E’ bene anche sottolineare che sono insuperabili come rimedio contro le scottature da sole: infatti l’infallibile rimedio della nonna suggerisce di schiacciarle, riducendole in purea e di applicare sulla parte interessata, ottenendo dopo un’oretta una sensazione di sollievo.
Acquistate fresche, le fragole si conservano meglio nella parte alte del frigorifero e preferibilmente in un cestino in vimini o in un sacchetto di carta lasciato aperto; in questo modo dureranno anche per 3/4 giorni.
Ed infine l’utilizzo: lavate sotto un getto di acqua corrente fredda ed eliminato il fogliame con un coltellino (non strappando con le mani) le fragole sono pronte al consumo. Con questo magnifico frutto potete realizzare menù completi che vanno dall’antipasto al dolce passando per risotti e insalate.
Una meraviglia della natura che va assaporata in stagione ma che ci accompagna anche durante l’ inverno grazie a confetture e sciroppi (magari fatti in casa!).

RICETTE CORRELATE:

* INSALATA DI FRAGOLE, POMODORI E SCALOGNI
* MINI CHEESECAKE ALLE FRAGOLE

21 maggio 2008

LE FRAGOLE PARLANO INGLESE


Lo so, in questo periodo non se ne può più di sentir parlare di fragole, ma che volete farci, sono così buone! Comunque questi piccoli cheesecake mono porzione possono essere realizzati anche con altri tipi di frutta, infatti il processo di realizzazione è il medesimo ed è facile, veloce ed economico...ma soprattutto il risultato è garantito.

MINI CHEESECAKE ALLA FRAGOLA
(Ingredienti per 4 porzioni)

120 grammi di biscotti tipo “digestive ”
50 grammi di burro
300 grammi di formaggio tipo philadelphia
100 grammi di zucchero a velo
4 foglie di menta
500 grammi di fragole
1 cucchiaio di acqua


Procuratevi 4 coppette monoporzione e procedete con la preparazione della base dei mini cheesecake: rompete i biscotti grossolanamente e con l’aiuto del minipimer o di un frullatore, sbriciolateli fino ad ottenere una “sabbia” liscia ed omogenea.

In un padellino mettete a sciogliere il burro, poi unite la polvere di biscotto mescolando fino ad ottenere un composto omogeneo. A questo punto distribuite il tutto nelle coppette e con l’aiuto di una spatolina, o con le mani, livellate premendo leggermente.

Procedete, quindi, con la realizzazione della crema di formaggio: lavorate il philadelphia (o altro formaggio morbido dal sapore neutro) con lo zucchero a velo aiutandovi con una spatola in modo da ottenere una crema morbida, soffice e vellutata; distribuitela uniformemente nelle coppette e mettete il tutto in frigorifero per 15 minuti.

Nel frattempo lavate le fragole e la menta, tagliate le prime a pezzetti e la seconda tritatela finemente. In un padellino mettete le fragole con un cucchiaio d’acqua e riducete il tutto in una sorta di marmellata densa (il tempo di cottura indicativo è di 15 minuti); quando pronta unite la menta tritata e lasciate raffreddare per 5 minuti mescolando di tanto in tanto.

Versate la marmellata di fragole sulle coppette al formaggio, decorate con una fogliolina di menta e mettete a rassodare in frigorifero per 2 o 3 ore.

Nota: per i golosauri incalliti consiglio di terminare la preparazione con uno sbuffo di panna montata e se proprio volete esagerare potete unire delle gocce di cioccolato alla base del dolce per renderlo ancora più ricco!

20 maggio 2008

STILE MEDITERRANEO


Il salmone è uno di quegli ingredienti dei quali non potrei proprio fare a meno, lo adoro in ogni sua forma e preparazione, ma nel modo in cui sto per presentarvelo non l’avevo mai realizzato e in preda ad uno slancio creativo ho realizzato queste schiacciatine a dir poco favolose.
Ideali come antipasto, ma anche come secondo leggero risolvono velocemente anche l’invito dell’ultimo minuto e il successo è garantito.

SCHIACCIATINE MEDITERRANEE DI SALMONE
(Ingredienti per 4 persone)

400 grammi di salmone fresco in un unico trancio
100 grammi di mollica di pane
8 foglie di menta fresca
6 pomodorini datterini
8 capperi di Pantelleria sotto sale
1 peperoncino fresco
10 steli di erba cipollina
pan grattato q.b.
burro q.b.
olio extravergine di oliva q.b.
sale e pepe q.b.

Pulite il salmone: con l’apposita pinza eliminatene le spine, poi con un coltello affilato privatelo della pelle e lavatelo sotto acqua fredda corrente. Riducete il trancio in piccoli pezzi, come se dovreste preparare una tartare e irrorate con un filo di extravergine di oliva.
Incorporate al salmone la mollica di pane tritata grossolanamente, e mescolate il tutto.

Mentre il salmone riposa per qualche minuto preparate gli altri ingredienti: lavate e riducete a cubetti i pomodorini datterini, lavate la menta, l’erba cipollina, il peperoncino e i capperi e tritate il tutto finemente. Incorporate il trito aromatico e i pomodorini al salmone, mescolate bene e con le mani realizzate delle polpettine schiacciate che passerete nel pan grattato facendo molta attenzione perché potrebbero tendere a non legare data l’assenza dell’uovo.

Intanto scaldate una bistecchiera a fiamma molto alta, quando avrà raggiunto una temperatura considerevole ungetela con un filo d’olio extravergine e una noce di burro e non appena sfrigolerà mettetevi a cuocere le schiacciatine.

Lasciate dorare un paio di minuti per lato rigirandole con l’aiuto di una paletta, poi procedete ad impiattare concludendo con un filo d’olio extravergine. Le schiacciatine sono pronte e se preferite potete servirle con un’emulsione di salsa di soia e limone.

16 maggio 2008

PATATE = GNOCCHI


Giovedì gnocchi: e infatti ieri sera ho preparato questi deliziosi gnocchetti, di facile realizzazione e che, soprattutto, piacciono sempre a tutti.
Carta e penna alla mano, pronti... via:

GNOCCHETTI CON FUNGHI E GAMBERI
(Ingredienti per 2 persone)

400 grammi di patate a pasta gialla
250 grammi di farina 00
150 grammi di funghi misti o porcini
10 gamberi
1 spicchio d’aglio
1 tazzina di vino bianco secco
1 cucchiaio di panna da cucina
sale e pepe q.b.
olio extravergine di oliva q.b.
prezzemolo q.b.

Preparate gli gnocchi: per prima cosa lavate le patate e mettetele a lessare in abbondante acqua bollente salata per 15/20 minuti circa (dipende dalla grandezza, comunque devono cuocere finché non risulteranno morbide). Mentre le patate cuociono pulite accuratamente i funghi (oppure utilizzate quelli surgelati che mantengono intatti tutti gli aromi come quelli freschi; come al solito mi raccomando la qualità!) e i gamberi che priverete anche dell’esoscheletro e della coda.

Scolate le patate, attendete qualche istante in modo che si raffreddino un pochino e poi pelatele con un coltellino. Una volta sbucciate schiacciatele e mettetele in un contenitore con l’aggiunta della farina setacciata e un pizzico di sale;mescolate il tutto con una forchetta.

A questo punto lavorate l’impasto con le mani fino ad ottenere un panetto omogeneo; tagliatelo in parti regolari e create dei “serpentelli” che andrete poi a tagliare a tocchetti piccoli (1 cm, circa) e regolari(qualora servisse, se l’impasto tende a “incollarsi” aiutatevi con l’ausilio di un po' di farina). Coprite i gnocchetti con un canovaccio e lasciateli riposare per qualche minuto.

Intanto preparate il sugo: in una padella, fate scaldare un filo di ottimo extravergine , mettete a rosolare lo spicchio d’aglio schiacciato e privato della camicia, aggiungete i funghi, sfumate con il vino bianco secco e lasciate cuocere a fuoco dolce per 12 minuti, unite i gamberi e proseguite la cottura per altri 5 minuti; coprite e spegne la fiamma.

Tuffate i gnocchetti un una pentola con abbondante acqua bollente salata e, appena emergeranno, scolateli con un mestolo forato e aggiungeteli al sugo precedentemente preparato; saltate il tutto per qualche istante aggiungendo un cucchiaio di panna da cucina per legare.

Servire guarnendo con il prezzemolo tritato e con un filo di extravergine di qualità.

15 maggio 2008

MENTA: QUESTA (S)CONOSCIUTA


Un’altra magica meraviglia della natura che con il suo profumo inebriante regala freschezza e intensità ad ogni genere di pietanza e bevanda.
Ma quante cose sappiamo veramente su questa mitica erba?


Sotto: menta Piperita
INFORMAZIONI TECNICHE:

diffusa specialmente tra i paesi mediterranei, la menta ama l’esposizione al sole e si sviluppa grazie ad un clima caldo e secco, ma la sua tempra la rende così forte da riuscire a superare anche gli inverni più rigidi.
Annovera circa 25 differenti varietà, tra cui le più conosciute come la Piperita, originaria dell’Inghilterra e rinomata per la sua versatilità nell’arte dolciaria, la Pulegium, alias mentuccia che cresce spontaneamente anche nelle zone più calde del Bel Paese e l’ acquatica, famosa per la preparazione di tè e tisane rinfrescanti.
Importante ricordare che spesso le differenti verietà hanno caratteristiche molto diverse le une dalle altre, come la forma delle foglie, il colore dei fiori (da bianchi a porpora) e l’intensità del profumo, quindi quando le acquistate chiedete sempre informazioni su provenienza e metodologie di impiego


Sotto: risotto di primavera
PROPRIETA’ BENEFICHE, CONSERVAZIONE E UTILIZZO:

da sempre riconosciuta dalla medicina naturale e ayurvedica, la menta viene considerata come un efficace tonico e un potente digestivo. Tra le altre sono da ricordare le proprietà antisettiche e antispasmodiche e l’impiego per la cura di raffreddori, gastriti e disturbi dell’apparato digerente.
Inoltre il mentolo, se utilizzato esternamente, aiuta a dare sollievo dalle scottature e, se massaggiato sul corpo, concorre a dare tono ed elasticità alla pelle.
Ma passiamo alla conservazione: la menta è una pianta che ha davvero poche pretese e ben si presta alla coltivazione domestica, anche in vaso; l’importante è esporla alla luce diretta del sole e ricordarsi di innaffiare di tanto in tanto. Al termine della stagione estiva, mentre raccoglierete anche l’origano di cui ho parlato qualche tempo fa, taglierete i rametti di menta, li metterete in un contenitore in un posto buio e asciutto ad essiccare per qualche giorno, poi ne staccherete le foglioline e le conserverete per tutto l’inverno in un barattolo ermetico tenendole sempre pronte da utilizzare come se si trattasse del prodotto fresco.
La menta è così versatile che in cucina si può adoperare pressochè ovunque: splendida nelle insalate verdi, ben si abbina anche a piatti a base di pesce, a risotti , a desserts e macedonie, a insalate di pasta e a tutto quello che la fantasia vi suggerisce.

14 maggio 2008

UN MEME ANCHE PER ME


Secondo gentile invito di Nepitella , Vanessa , e Uvetta , eccomi qui a compilare il mio primo meme...chissà cosa ne uscirà?! Propongo la versione di Vanessa che include sia le cose che mi piacciono che quelle che non mi piacciono, in modo da darvi una descrizione un po' più dettagliata di quella che sono.
Innanzi tutto propongo il regolamento:

1. indicare il blog che vi ha nominato con annesso link
2. descrivere le regole di svolgimento
3. scrivere 6 cose che si preferisce fare
4. nominare altri 6 blog tramite i quali dovrebbe proseguire il meme
5. lasciare un commento su tutti e 6 i blog appena citati


MI PIACE:
- cucinare: , questo è ovvio, ma non così scontato dato che fino ad un paio di anni fa avevo problemi anche con i surgelati, poi, da quando sono andata a vivere da sola ho fatto di necessità virtù ed ora mi diletto con le preparazioni più diverse.
- l’inverno: sarà perché sono nata pochi giorni dopo Natale, ma adoro le giornate fredde, uggiose, ancor meglio se nevica, dove tutto sembra immobile e sovrastato da una coltre magica.
- la cultura: in ogni sua forma, dall’arte alla letteratura passando, ovviamente, per la culinaria; credo che in ogni istante possiamo imparare qualcosa che ci aiuti a divenire delle persone migliori, più sagge e complete.
- le borse: che ci posso fare? quando entro in un negozio faccio fatica a resistere.
- i fiori: recisi e non sono meravigliosi, in particolare mi piacciono le orchidee, le rose e le calle, preferibilmente bianchi.
- il sushi: o meglio la cucina giapponese in generale anche se ho una vera e propria passione per il sashimi di salmone; mi nutrirei solo di quello...

NON MI PIACE:
- l’ignoranza: a differenza della stupidità sarebbe tranquillamente ovviabile, ed è proprio per questo che spesso ne siamo circondati.
- la rucola: sono pochissime le cose che non mangio, ma la rucola, per me, è davvero inavvicinabile.
- il caldo: ma quello vero, quando ci sono 40° e un tasso di umidità pari a quello di una spugna... non lo sopporto, divento nervosa ed irritabile...
- la perdita di tempo: cincischiare e non combinare nulla
- la pubblicità televisiva: come il punto di prima la trovo un’inutile perdita di tempo
- i film drammatici: abbiamo tutti bisogno di ridere, per piangere basta guardare il telegiornale.

E infine mi piacerebbe invitare a partecipare a questo meme i seguenti blogger:
Brii di briggis recept och ideer
Dolcetto di la dolcetteria
Viviana di cosa ti preparo per cena
Monique ed Ele di quanto ci piace chiacchera
Elisabetta di pane miele blog

13 maggio 2008

RISOTTO DI PRIMAVERA


Non c’è più alcun dubbio, siamo ufficialmente liberi da cappotti, spolverini, giubbini, sciarpine and company... la primavera è ormai inoltrata, gli alberi ci regalano fiori e frutti fantastici e anche davanti ai banchi del mercato non si può restare indifferenti alle leccornìe di stagione che proprio in questi giorni abbondano, spesso imbarazzando le nostre scelte.
Quindi, ecco qui il mio risottino fresco, fresco all’insegna della stagionalità!

RISOTTO CON FINOCCHI, RAVANELLI E MENTA
(Ingredienti per 4 persone)
300 grammi di riso carnaroli
1 finocchio
8 ravanelli
1 ciuffo di menta piperita fresca
½ limone
1 porro
olio extravergine di oliva q.b.
vino bianco secco q.b.
brodo vegetale q.b.
1 noce di burro
sale e pepe q.b.

In una casseruola fate scaldare a fuoco dolce un cucchiaio di olio extravergine di oliva e aggiungetevi il porro che avrete precedentemente lavato e affettato finemente (solo la parte bianca) e lasciate imbiondire per qualche istante.
Nel frattempo lavate e affettate grossolanamente il finocchio e i ravanelli e metteteli nella casseruola facendoli rosolare per un paio di minuti avendo l’accortezza di rigirare spesso, poi aggiungete il riso carnaroli (di qualità!) e lasciate tostate per un altro minuto.

A questo punto sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco secco (anch’esso di qualità, altrimenti potrebbe compromettere il sapore di tutto il piatto), continuate a mescolare e quando sarà evaporate aggiungete il succo di mezzo limone e una tazza di brodo vegetale.

Ravvivate la fiamma e lasciate cuocere per 15/20 minuti ricordandovi di mescolare di tanto in tanto e di aggiungere del brodo qualora servisse.

A cottura ultimata, togliete la casseruola dal fuoco, incorporate la menta piperita sminuzzata, regolate di sale e di pepe e aggiungete anche la noce di burro, mescolando dal basso verso l’alto in modo d creare una bella mantecatura (quasi dovesse essere all’onda).

Decorate con delle foglioline di menta e con la “barba” del finocchio; servire subito.

09 maggio 2008

TORINO E': FIERA DEL LIBRO 2008

Sopra: libri, libri e ancora libri.

Non sono solita parlare di eventi e manifestazioni in generale, ma la Fiera Internazionale del Libro che come ogni anno si tiene al “ Lingotto fiere ” di Torino, merita una piccola pausa culturale.

Sotto: l'interno dell'Oval del Lingotto














Come ogni anno vi ho partecipato con entusiasmo e curiosità: milioni di volumi, centinaia di case editrici e decine di appuntamenti con scrittori e “addetti ai lavori” sono il sale di questa manifestazione.

Ma rimanendo in tema culinario ho purtroppo riscontrato una certa carenza di volumi dedicati a questo argomento; in effetti erano centinaia i libri basati su ricette e affini ma solo alcuni meritavano una sosta per la consultazione e solo

una piccola parte hanno suscitato in me la voglia di acquistarli.

Mi aspettavo anche qualcosa in più dallo spazio dedicato a “ Libro e cioccolato: l’angolo dei sensi ”, ampiamente pubblicizzato ma del quale ho apprezzato solo la parte scenografica, perché di degustazioni, concerti e letture neanche l’ombra (forse ero nell’orario sbagliato? In concreto ho visto solo una folla di golosi alla ricerca di qualcosa che di fatto non c’era... a parte i soliti testi sul cioccolato e qualche sacchetto di cioccolatini che costavano quanto un mignon di caviale).

In ogni caso ho fatto mambassa di testi letterari dei più svariati autori e ho anche trovato una perla dedicata agli chef d’Europa della quale parlerò a lettura ultimata.

Ad ogni modo la fiera del libro merita una tappa e se capitate da queste parti sappiate che avete ancora tempo fino al 12 maggio.

Infine, per coronare questa giornata piacevole mi sono regalata un pranzetto a base di sushi e tempura nel mio ristorante giapponese preferito nel centro della città, e ora, “sazia e satolla”, mi dedicherò alle letture più svariate.
A sinistra: tempura e sashimi c/o Xia - Torino -

08 maggio 2008

CESTINI CON SORPRESA


La ricetta di oggi è un po' più complicata da realizzare rispetto al solito, ma garantisce un risultato di grande effetto scenico.
Questi cestini, realizzati con il parmigiano, sono un invitante antipasto che ben si presta come entrèe anche per una cena piuttosto formale, ma sono l’ideale anche per un simpatico buffet o per un brunch domenicale.

CESTINI CROCCANTI CON MOUSSE AL CETRIOLO
(Ingredienti per 4 persone)

120 grammi di parmigiano
1 cetriolo
1 costa di sedano bianco
100 grammi di formaggio cremoso
80 grammi di burro
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
½ limone
sale e pepe q.b.


Realizzate i cestini: in una padella antiaderente di 10 cm di diametro, mettete 10 grammi di burro, fatelo sciogliere e poi aggiungete anche un cucchiaio abbondante di parmigiano, distribuendolo per tutto il tegame.

Lasciate fondere completamente il formaggio, poi mettete la cialda così ottenuta a solidificare su un bicchiere capovolto, premendo bene in modo da dare la forma di un cestino. Continuate in questo modo fino a realizzare altri 7 cestini (qualora preferiste, potreste realizzare questi cestini anche in forno, distribuendo il parmigiano in una teglia rivestita di carta forno, ma io preferisco la versione sopra descritta perché consente di controllare meglio la cottura del formaggio).

Preparate la mousse per il ripieno: lavate e spuntate il cetriolo e tagliatelo a julienne, mettetelo in una scodella con l’aggiunta del succo di mezzo limone. Pulite la costa di sedano, eliminando i filamenti, spezzettatela e mettetela nel mixer, incorporate anche il formaggio morbido, l’olio extravergine di oliva, una presa di sale e abbondante pepe appena macinato. Azionate il mixer fino ad ottenere una crema omogenea, poi unite il cetriolo e mescolate bene.
Disponete i cestini su di un piatto da portata e riempiteli con la mousse precedentemente ottenuta; a piacimento, guarnite con una fettina di cetriolo e una spolverata di pepe.

06 maggio 2008

LA PERLA NERA


E con questo mi riferisco a quelle deliziose piccole gocce di sapore che sono le olive Taggiasche.
Personalmente adoro ogni qualità di oliva, ma reputo che le Taggiasche abbiano qualcosa in più, forse la loro dolcezza o il loro delicato aroma che le rende ideali in ogni tipo di preparazione.
Purtroppo credo che non si trovino in tutta Italia, ma poi che importa, in fondo con la venuta di internet possiamo reperire ogni cosa in tutto il mondo.

INFORMAZIONI TECNICHE
come già ci suggerisce il nome, queste olive sono originarie di Taggia(Imperia), e rappresentano una delle migliori qualità presenti sul mercato italiano. La zona di produzione non è limitata solo alla località di Taggia, ma è estesa lungo il litorale ligure e va dalla zona di Albenga per poi passare oltre confine e giungere fino a Monaco.
Coltivate fino ad un’altitudine di 700 m sul livello del mare, vengono spesso raccolte ancora a mano con il metodo dell’abbacchiatura (ovvero percuotendo con un bastone il ramo dell’albero in modo da far cadere le olive in una rete posizionata sotto la pianta stessa).
Importante ricordare che l’albero della Taggiasca comincia la sua produzione dopo il terzo anno di vita, ma poi continuerà a regalarci questi preziosi frutti per altri 600 anni (sì, sì, 600, chiaramente se mantenuto in ottima salute e curato con attenzione).

PROPRIETA’ BENEFICHE, CONSERVAZIONE E UTILIZZO
Come l’olio extravergine di qualità, anche le olive Taggiasche conservano proprietà importanti: ricche di sali minerali e di grassi monoinsaturi aiutano a contrastare l’insorgenza di malattie cardiocircolatorie, aiutano la digestione e sono un efficace ricostituente; tuttavia bisogna sottolineare che il loro potere calorico ne suggerisce un consumo moderato.
Le Taggiasche si trovano in commercio in vari modi ma sono da apprezzare maggiormente quelle in salamoia (ovvero conservate in una semplice soluzione di acqua e sale) oppure sott’olio ; le prime sono consigliate per la preparazione delle più svariate pietanze, mentre le seconde sono favolose se consumate in purezza.
Adatte ad ogni genere di pietanza sono ideali sia con le carni ( ad esempio: tacchino alla provenzale ), che con il pesce, ma anche come stuzzicante ingrediente per insaporire un semplice spaghetto.

03 maggio 2008

LA CLASSE NON E’ ACQUA


Quante volte ci ritroviamo ad avere ospiti improvvisi e il frigo praticamente vuoto? A me capita molto spesso e per questo tengo sempre pronta una busta di salmone Norvegese affumicato che piace a tutti e si presta alle più svariate preparazioni.

Semplice ma d’effetto, questa mousse profumata all’arancia si può realizzare anche con altri ingredienti come lime o cedro ed è ideale come antipasto o come elemento da presentare all’interno di un happy hour “estivo”.

MOUSSE DI SALMONE ALL’ARANCIA
(Ingredienti per 4 persone)

300 grammi di salmone norvegese affumicato
250 grammi di ricotta fresca
1 mazzetto di aneto fresco
1 arancia non trattata
2 cucchiai di semi di papavero

Lavate accuratamente l’arancia e dividetela a metà. Prelevate la scorza della prima metà e spremetene l’interno, mentre l’altra metà la pelate a vivo ricavandone delle fettine sottili.

In un contenitore dai bordi alti mettete il salmone affumicato tagliato a listarelle (tenendone alcune da parte per la guarnizione finale), incorporate anche la ricotta fresca, il succo di mezza arancia, la scorza tritata finemente e l’aneto che avrete lavato accuratamente.

A questo punto frullate il tutto con il mini-pimer fino ad ottenere una mousse spumosa ed omogenea. Servite il tutto in coppette individuali, guarnendo ciascuna con una listarella di salmone, una fettina di arancia e dei semi di papavero. Conservate in frigo fino al momento di servire.

Potete accompagnare questa mousse di salmone con dei bastoncini di pane abbrustoliti o con delle cruditè a vostro piacere.

02 maggio 2008

PROVENCE MON AMOUR



Ricetta facile da preparare in anticipo che ricorda molto i sapori ed i profumi della Provenza .
Il solito tacchino fa le valige e va nel Sud della Francia dove incontra spezie ed aromi con i quali stringe una solida amicizia, regalandoci questo...

TACCHINO ALLA PROVENZALE
(ingredienti per 2 persone)

2 sovracosce di tacchino
2 spicchi d’aglio
2 cucchiai di origano secco
2 cucchiai di timo secco
1 cucchiaio di pepe verde macinato fresco
1 mazzetto di salvia
1 mazzetto di basilico
2 patate
1 zucchina
1 porro
10 olive nere taggiasche
olio extravergine di oliva di qualità q.b.
sale q.b.

Lavate accuratamente le verdure,i mazzetti di salvia e di basilico e asciugate il tutto; pelate le patate e tagliatela a cubetti piuttosto grossi.

In una terrina capiente mettete il tacchino (senza pulirlo dalla pelle che servirà per dare sapore alla preparazione), le patate a cubetti, la zucchina tagliata a pezzi grossi (3 cm), il porro a listarelle, le olive taggiasche e tutte le spezie . Aggiungete anche gli spicchi d’aglio tritati finemente e le foglie di basilico e di salvia; irrorate il tutto con abbondante olio extravergine di oliva (e che sia di alta qualità) e aggiungete anche 1 cucchiaio di aceto di miele e mescolate il tutto .

Coprite con della pellicola e lasciate marinare per almeno 3 ore.

Trascorso il tempo della marinatura scaldate un tegame e versatevi il tacchino con tutto il suo contorno e con il liquido della marinatura, mescolate accuratamente, coprite e fate cuocere per 40 minuti a fuoco medio-basso ricordandovi di girare il tutto di tanto in tanto.

Quando pronto regolate di sale, impiattate e cospargete con un filo d’extravergine finale.
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